Oggi, 5 maggio, ricorre la giornata mondiale dell’igiene delle mani. La giornata, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha lo scopo di sensibilizzare e innalzare il livello di attenzione su una pratica quotidiana che ha un elevato impatto positivo sulla qualità dell’assistenza sanitaria e sulla sicurezza della persona a tutti i livelli.
Lo slogan 2023 “Accelerate Action Together” voluto dall’OMS sottolinea l’intento di promuovere sempre di più una cultura collettiva prioritaria sull’igiene delle mani.
La corretta pratica di igiene delle mani ha un ruolo centrale nel raggiungimento di questo obiettivo. Le mani costituiscono uno dei principali veicoli di trasmissione dei batteri e dei virus da una persona all’altra o da una superficie all’uomo.
In ambito sanitario assistenziale l’applicazione delle misure di igiene delle mani previene le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) e la trasmissione di microrganismi potenzialmente patogeni sia nel setting assistenziale e sia in comunità.
Le infezioni correlate all’assistenza colpiscono circa il 7-10% dei pazienti. In Italia, si stima che il 5-8% dei ricoverati contrae un’infezione ospedaliera (fonte Istituto Superiore di Sanità). Anche se non tutte le infezioni correlate all’assistenza sono prevenibili, si stima che almeno la metà potrebbero essere evitate.
La prevenzione delle ICA è di fondamentale importanza anche al fine di ridurre le infezioni resistenti ai farmaci e la diffusione dei microrganismi. Lavarsi le mani correttamente impedisce, difatti, la trasmissione dei microrganismi responsabili di molte malattie infettive, dalle più frequenti come l’influenza e il raffreddore, a quelle più severe come appunto le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA).
Questa giornata è un’occasione importante per ricordare che il lavaggio delle mani è un’azione meccanica semplice che deve seguire determinati passaggi per garantire una corretta igiene e protezione individuale e collettiva. Vediamoli da vicino:
Quando è importante igienizzare le mani?
Prima:
- Di toccarsi occhi/naso/bocca
- Di mangiare
- Di assumere farmaci o somministrare farmaci ad altri
Prima e dopo:
- Aver maneggiato alimenti, soprattutto se crudi
- Aver usato i servizi igienici
- Aver medicato o toccato una ferita
- Aver cambiato il pannolino di un bimbo
- Aver toccato una persona malata
- Aver toccato un animale
Dopo:
- Aver frequentato luoghi pubblici (negozio, ospedale, stazione, scuola, ecc.)
- Aver maneggiato la spazzatura
- Aver utilizzato soldi
- Aver toccato altre persone
Per l’igiene delle mani è sufficiente il comune sapone. In assenza di acqua si può ricorrere ai cosiddetti igienizzanti per le mani (hand sanitizers) a base alcolica. Se si usa il sapone è importante frizionare le mani per almeno 40-60 secondi. Se il sapone non è disponibile, bisogna usare una soluzione idroalcolica per almeno 20-30 secondi. I prodotti reperibili in commercio per la disinfezione delle mani, in assenza di acqua e sapone, vanno usati quando le mani sono asciutte, altrimenti non sono efficaci.
I 5 momenti fondamentali per l’igiene delle mani in ambito sanitario assistenziale:
Quando è importante lavarsi le mani?
- prima del contatto con il paziente
- prima di una manovra asettica
- dopo il rischio/esposizione ad un liquido biologico
- dopo il contatto con il paziente
- dopo il contatto con ciò che sta attorno al paziente
Ricorda, infine, che è buona abitudine tossire/starnutire nella piega del gomito, per evitare di contaminare le mani con cui successivamente trasmettere microrganismi (toccando il cellulare, la maniglia della porta, altre persone, ecc.). Utilizza sempre fazzoletti monouso per soffiare il naso, se possibile eco-sostenibili.
Con le mani pulite sei in buone mani!