La Vitiligine è una ipopigmentazione acquisita di cute e mucose che colpisce lo 0,5% della popolazione totale, causata dalla perdita di parte dei melanociti e che si presenta con chiazze di color bianco latte ben definite.
CAUSE
Sono molteplici i meccanismi che possono portare alla perdita dei melanociti e quindi alla carenza di melanina, responsabile della formazione delle classiche chiazze bianche, anche se non è ancora del tutto chiaro come ciascuno di essi porti il proprio contributo:
QUADRO CLINICO
Esistono almeno 3 varianti distinte in:
In tutti le varianti descritte, la vitiligine non mostra una sintomatologia particolare come si verifica per altre dermatosi (il prurito per la dermatite atopica o il dolore per l’Herpes Zoster).
DIAGNOSI
La diagnosi è clinica e necessita di una visita dermatologica che tenga conto, tramite una accurata anamnesi, di eventuali patologie associate (patologia tiroidea autoimmune) a cui segua la prescrizione di indagini ematochimiche e solo in rari casi di una biopsia per esame istologico (che evidenzia la riduzione del numero dei melanociti). Durante l’esame dermatologico ci si può avvalere dell’uso della lampada di Wood, che mette in risalto le chiazze vitiligoidee, che appaiono bianco-lattescenti.
TERAPIA
La terapia si differenzia per le varie forme cliniche di vitiligine e per il periodo in cui si pratica la terapia stessa (Inverno/estate).
La vitiligine comune si giova durante il periodo invernale di cicli di Fototerapia con UVBNB (a banda stretta) che prevedono 2 sedute a settimana per almeno 4/6 mesi, mentre durante il periodo estivo ci può avvalere di creme a base di sostanze che stimolano la produzione di melanina durante la fotoesposizione. La terapia steroidea topica o sistemica è utile nei casi di riacutizzazione della malattia, in alternanza agli inibitori della calcineurina (tacrolimus).
È sempre raccomandata una attenta fotoprotezione al fine di evitare bruciature sulle zone prive di melanina e pertanto suscettibili a subire ustioni più o meno severe.
La vitiligine segmentaria invece nella fase di esordio si giova di terapia steroidea associata agli UVB-NB, mentre nelle fasi tardive e stabili può essere trattata chirurgicamente con innesti tissutali.
Nell’ambulatorio di Dermatologia Clinica si effettuano visite inerenti patologie di cute, mucose e annessi cutanei (capelli, peli, unghie). Rappresenta il primo livello di valutazione specialistica e vengono impostati i protocolli diagnostico-terapeutici.
La visita dermatologica ha come obiettivo diagnosticare e trattare le patologie cutanee (dermatite, eczema, orticaria, eritema, acne, psoriasi, vitiligine, disturbi degli annessi cutanei) o per monitorare l’eventuale evoluzione di una patologia cutanea già diagnosticata.
Nella prima parte della visita viene eseguita l’anamnesi del paziente, raccogliendo le informazioni riguardanti la storia e lo stile di vita del paziente e la patologia.
Nella seconda parte il medico specialista passerà a esaminare le manifestazioni cutanee che hanno spinto il paziente a sottoporsi alla visita, prescrivendo una cura o richiedendo eventualmente esami strumentali quali: test allergologici; tampone cutaneo, biopsia cutanea e del sangue.
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