Dermatite Atopica

La Dermatite Atopica (DA), o eczema atopico, è una patologia infiammatoria ad eziologia multifattoriale, a decorso cronico-recidivante. E’ caratterizzata da un’alterazione della barriera epidermica associata ad un’alterazione della risposta immunitaria e da una iper-reattività cutanea verso fattori ambientali come prodotti chimici, sostanze irritanti meccaniche e chimiche, allergeni da contatto, polvere, pollini ed allergeni alimentari.

L’incidenza della DA è massima nei primi anni di vita: il 60% dei pazienti presenta le prime manifestazioni cliniche nei primi due anni e l’85% nei primi cinque anni di vita. Più raramente insorge prima dei due mesi o in età adolescenziale-adulta. Nel caso degli adulti con DA, i due terzi circa sono esorditi nell’infanzia, mentre un terzo inizia in età adulta. I fattori che predicono la persistenza di DA nell’età adulta sono una malattia grave con esordio entro i primi due mesi di vita, l’associazione con alcune forme di allergia alimentare, asma bronchiale e rinocongiuntivite allergica, e una storia familiare di DA.

Clinicamente si caratterizza per la presenza di lesioni eczematose associate ad intenso prurito: le manifestazioni cliniche sono molto eterogenee e variano anche a seconda dell’età.

La prevalenza della DA è in costante aumento in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi industrializzati.  La prevalenza nei bambini nel mondo è stimata intorno al 20%, mentre negli adulti tra il 2 e l’8%.

 

PATOGENESI

Dal punto di vista patogenetico la DA è una patologia multifattoriale al cui sviluppo contribuiscono:

  • fattori genetici
  • fattori ambientali
  • alterazioni della barriera cutanea
  • disfunzione del sistema immunitario.

Tra i fattori genetici la presenza di una storia familiare di atopia, in particolare di DA, rappresenta il principale fattore di rischio. Oltre a questo, sono state identificate diverse mutazioni a carico di geni coinvolti nel mantenimento dell’integrità della barriera cutanea: tra questi la mutazione più frequente è un deficit di filaggrina.

I pazienti con dermatite atopica presentano un’alterazione della barriera cutanea con alterata capacità di risposta ai danni ambientali ed un’aumentata permeabilità ad allergeni e patogeni. La funzione di barriera della cute è ulteriormente compromessa dall’alterazione della flora microbica, inclusa la colonizzazione da parte di microorganismi come lo Staphylococcus aureus (S. aureus) e la Malassezia.

Tra i fattori ambientali, l’esposizione ad allergeni ambientali come pollini, polvere, epitelio di animali o sostanze chimiche possono determinare un peggioramento o una recidiva della dermatite atopica. Inoltre la cute atopica è più sensibile e più soggetta a fattori irritanti fisici (come il sole, il vento, il freddo) e chimici.

Nella dermatite atopica si verifica un’alterazione della risposta immunitaria e dell’infiammazione di tipo 2 con aumento di citochine infiammatorie come IL4 e IL13 che contribuiscono ad alterare la barriera cutanea. L’esposizione a fattori ambientali, l’alterato microbioma cutaneo ed il grattamento ripetuto contribuiscono ad aumentare e a mantenere l’infiammazione a livello della cute lesionale.

 

ASPETTI CLINICI E DIAGNOSTICI

La diagnosi di dermatite atopica è una diagnosi clinica, che si basa sulla presenza di segni e sintomi caratteristici della DA come prurito e lesioni eczematose, con andamento cronico- recidivante. La localizzazione e la morfologia delle lesioni variano a seconda dell’età, dell’etnia e del background genetico: nel neonato l’eczema si manifesta principalmente sul viso e simmetricamente sulle superfici estensorie; nel bambino e nell’adolescente si localizza maggiormente sulle superfici flessorie di braccia e gambe e sul collo.

Altri segni clinici frequenti nella dermatite atopica sono la xerosi cutanea cioè l’estrema secchezza della pelle, la cheratosi pilare, la dermatite periorale e perioculare, la pitiriasi alba e lesioni da grattamento.

La familiarità per atopia e l’esordio precoce dell’eczema orientano verso la diagnosi di DA.

Nei bambini e negli adolescenti la diagnosi è più semplice mentre nelle forme ad esordio tardivo in età adulta il quadro clinico può essere variegato (dermatite testa- collo, eczema cronico delle mani, prurigo nodulare, eczema nummulare) e la diagnosi è più complessa. Inoltre, nello stesso paziente possono coesistere diverse forme cliniche di DA. Nei casi dubbi viene spesso effettuata una biopsia cutanea ed un esame istologico per confermare la diagnosi e per distinguere la DA da altre patologie.

Non esistono ad oggi marker di laboratorio diagnostici di DA. Il 60% dei pazienti affetti da DA presenta livelli di IgE totali aumentati ed IgE specifiche verso allergeni sia inalanti che alimentari. La forma di DA associata alle IgE elevate viene definita DA estrinseca, in quanto le recidive di malattia possono essere associate all’esposizione a specifici allergeni.
Nella forma di DA intrinseca invece prevalgono fattori genetici e le IgE risultano nella norma.

 

COMORBIDITÁ

La DA può essere associata a numerose comorbidità atopiche tra cui asma, rinite allergica e congiuntivite allergica, allergie alimentari. Altre comorbidità atopiche meno frequenti sono la rinosinusite cronica con poliposi nasale e l’esofagite eosinofila. Tutte queste patologie condividono la stessa patogenesi della DA.

Inoltre, la DA, essendo una patologia cronica, determina un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie e si associa nelle forme più severe anche a disturbi neuropschiatrici.

Pertanto, i pazienti con DA necessitano di una gestione multidisciplinare che prenda in considerazione tutti gli aspetti della malattia.

 

TRATTAMENTO

Il trattamento della DA varia a seconda dell’età del paziente, della severità della malattia, dell’impatto sulla qualità di vita (intensità del prurito, disturbi del sonno) e delle comorbidità.

L’obiettivo del trattamento è il miglioramento dei sintomi, in particolare del prurito, ed il controllo a lungo termine delle recidive.

La base del trattamento è la terapia topica che mira a ripristinare la funzione della barriera cutanea attraverso l’utilizzo quotidiano di creme idratanti, emollientin e detergenti oleati, e a ridurre l’infiammazione attraverso l’applicazione di corticosteroidi topici e farmaci inibitori della calcineurina (pimecrolimus e tacrolimus).

Un’altra opzione terapeutica nelle forme non responsive alla terapia topica è la fototerapia che si basa sull’esposizione ai raggi ultravioletti UVB a banda stretta.

Nelle forme severe è necessario ricorrere ad una terapia sistemica con farmaci immunosoppressori convenzionali come la ciclosporina (approvata per il trattamento dei pazienti affetti da DA di età pari o superiore a 16 anni) o con farmaci innovativi biotecnologici, disponibili nei principali centri ospedalieri dedicati al trattamento della DA, che bloccano direttamente le citochine infiammatorie responsabili della patogenesi della malattia. Ad oggi l’unico farmaco innovativo approvato per il trattamento della DA moderata- severa dai 5 anni in poi è il dupilumab, un farmaco che blocca il recettore dell’IL4 e dell’IL 13.

 

QUANDO RIVOLGERSI ALL'AMBULATORIO DELLA DERMATITE ATOPICA?

L’Ambulatorio della Dermatite atopica prende in carico tutti i pazienti pediatrici e adulti con diagnosi sospetta o certa di dermatite atopica per individuare il percorso diagnostico terapeutico più adatto al singolo paziente.

I pazienti vengono indirizzati anche ad effettuare una valutazione allergologica, essenziale per valutare eventuali allergie alimentari  o allergie a pollini e acari ed eventuali allergeni da contatto, in quanto l’esposizione agli allergeni può determinare una recidiva della dermatite atopica.

Inoltre, nell’ambulatorio dedicato i pazienti possono avvalersi anche di una consulenza psicologica, per gestire l’impatto della malattia sulla qualità di vita e sulla famiglia.

L’attività dell’ambulatorio dermatologico della Dermatite atopica   è integrata con quella della Ricerca dell’Istituto (CRI-DA) per la pubblicazione di lavori scientifici sugli aspetti clinici ed epidemiologici della DA, su studi di farmacogenomica e sull’impatto sulla qualità di vita di questa patologia.

L’ambulatorio di Dermatite Atopica si occupa di prendere in carico il paziente attraverso un’approfondita gestione clinica inserendolo in un percorso assistenziale multidisciplinare.

 

Percorso assistenziale:

  1. La gestione clinica dei pazienti con DA parte dagli ambulatori di primo e secondo livello in cui viene effettuata una prima valutazione della severità di malattia e viene impostato un percorso diagnostico-terapeutico personalizzato che spesso vede coinvolte più figure professionali.
  2. All’IDI-IRCCS sia l’approfondimento diagnostico, che l’approccio multidisciplinare trovano il suo punto di collocazione nel servizio di Day Hospital Dermatologia, struttura in cui è possibile effettuare non solo biopsie cutanee per esame istologico, ma anche consulenze multispecialistiche al fine di avere un quadro di patologia che sia il più completo possibile. 
  3. Nella struttura in regime di Day Hospital è possibile inoltre effettuare terapie sistemiche infusionali per i pazienti che presentano quadri cutanei di maggiore gravità e dedicare parte del tempo alla loro educazione sanitaria e dei caregivers su come effettuare le terapie topiche e sul ruolo della terapia emolliente, base del trattamento di ogni tipo di dermatite atopica.

Nell’ambulatorio di Dermatologia Clinica si effettuano visite inerenti patologie di cute, mucose e annessi cutanei (capelli, peli, unghie). Rappresenta il primo livello di valutazione specialistica e vengono impostati i protocolli diagnostico-terapeutici.

La visita dermatologica ha come obiettivo diagnosticare e trattare le patologie cutanee (dermatite, eczema, orticaria, eritema, acne, psoriasi, vitiligine, disturbi degli annessi cutanei) o per monitorare l’eventuale evoluzione di una patologia cutanea già diagnosticata.

Nella prima parte della visita viene eseguita l’anamnesi del paziente, raccogliendo le informazioni riguardanti la storia e lo stile di vita del paziente e la patologia.

Nella seconda parte il medico specialista passerà a esaminare le manifestazioni cutanee che hanno spinto il paziente a sottoporsi alla visita, prescrivendo una cura o richiedendo eventualmente esami strumentali quali: test allergologici; tampone cutaneo, biopsia cutanea e del sangue.